Come avrete letto, il recente emendamento al Decreto Fiscale, presentato dal senatore Matteo Gelmetti, propone significative modifiche al Piano Transizione 5.0.
L'obiettivo è quello di semplificare e potenziare gli incentivi per le imprese e il conseguente accesso al credito.
Abbiamo provato a riassumere le principali novità nei seguenti punti:
Le novità sono attualmente in fase di discussione in Parlamento ma monitoreremo attentamente l'evolversi del tutto per mantenervi informati.
Nel primo articolo della rubrica 5.0 Smart abbiamo definito insieme le due principali e uniche modalità per il calcolo del risparmio energetico.
Nell’approfondimento di questa settimana affronteremo dei casi pratici per chiarire come calcolare il risparmio energetico nel caso di diversi investimenti in beni materiali Strumentali facenti parte dell’Allegato A della Legge 232 del 2016 e s.m.i.
Gli investimenti ammissibili sono tutti quelli facenti parte del Gruppo 1, 2 e 3 del suddetto allegato e che sono stati confermati con un impegno giuridicamente vincolante a partire dal 1° gennaio 2024.
È importante sottolineare un aspetto: lo stesso bene, in due contesti differenti, potrebbe essere sempre agevolato, mai agevolato ed infine agevolato in un caso piuttosto che in altro.
Sebbene il tutto possa sembrare controverso, l’investimento deve essere calato nella realtà produttiva dell’impresa che lo sostiene. Ammettendo infatti che il bene sia 4.0, condizione necessaria ma non sufficiente, sarà necessario confrontare i suoi consumi con beni simili presenti in azienda o sul mercato. Per simili si intende svolgenti le stesse funzioni. Una piegatrice con una piegatrice, un centro di lavoro con un altro avente le stesse funzioni, una macchina a taglio laser con un’altra.
Un imprenditore che acquista un macchinario decide di farlo per ammodernare il parco macchine, per aumentare la capacità produttiva di una linea, per implementarne una nuova.
Rispetto al perché dell’investimento bisognerà capire dove calcolare il risparmio energetico generabile.
CASO A
Un bene X viene acquistato per sostituire un macchinario obsoleto Y già presente in azienda. Bisognerà calcolare inizialmente il consumo energetico del bene Y e di tutti i macchinari facenti parte della stessa linea produttiva (ricordate la definizione di “processo produttivo interessato”?). Successivamente, con le informazioni del produttore del bene X e delle schede tecniche ad esso correlate, ipotizzare lo stesso processo (stessa lavorazione, stesso prodotto, stesso lotto) nel caso di una sostituzione del nuovo bene con il vecchio. È importante sottolineare come una linea produttiva possa essere costituita da più macchinari o da un singolo bene, come un centro di lavoro (FAQ 4.9 dell’8 Ottobre) in grado di svolgere, in autonomia, la trasformazione dell’input in output del processo.
CASO B
Un bene X viene acquistato per ampliare la capacità produttiva di una o più linee presenti in azienda svolgenti la stessa funzione. In relazione ai consumi attuali ottenibili per la trasformazione di un input in un output, bisognerà verificare la percentuale di risparmio ottenibili, rispetto alla variabile operativa scelta, con l’aggiunta di una nuova linea. Quanta energia risparmio per ogni lotto prodotto? Qual è il consumo di energia elettrica per produrre un pezzo? Rispondendo a queste domande sarà possibile ottenere una dimensione del risparmio energetico ottenibile.
CASO C
Un bene X viene acquistato per produrre un nuovo prodotto o servizio. In questo caso l’investimento permette all’impresa di offrire un nuovo servizio sul mercato. Per ottenere un termine di paragone rispetto al quale calcolare il risparmio la normativa sottolinea come sia necessario individuare almeno 3 ulteriori beni, presenti nel mercato UE negli ultimi 5 anni, svolgenti le stesse funzioni. Così facendo si otterrebbero 4 possibili scenari rispetto al quale indicare una percentuale di risparmio energetico ottenibile attraverso l’acquisto del bene X per la produzione del suddetto servizio. Tale scenario viene definito “controfattuale”
“E se il bene fosse customizzato?” “Come faccio a paragonare un nuovo macchinario che il produttore ha costruito ad hoc per la mia necessità?” Nella FAQ 4.16 pubblicata il 2 Novembre 2024 si sottolinea come sia possibile individuare quei componenti de bene detti “significativi” e condurre uno scenario controfattuale solo su di essi. In un magazzino automatico customizzato verrebbero quindi confrontati solo gli azionamenti e non le restanti parti.
Nel prossimo articolo, in uscita mercoledì 20 Novembre sulla pagina LinkedIn di Esclamativa s.r.l., parleremo insieme di fotovoltaico, dei vincoli legati ai fornitori e delle possibilità di agevolazioni legate all’acquisto dei pannelli.
Sperando di aver contribuito a rendere più chiari alcuni punti del Piano Transizione 5.0, rimaniamo in attesa di conoscere curiosità e esperienze legate alla normativa.
Scriveteci nei commenti e saremo felici di rispondervi.
Articolo a cura dell’ Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza di Esclamativa
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È online il terzo articolo della rubrica 5.0 SMART, nata per aiutare imprenditori e manager a comprendere come sfruttare al meglio e in maniera intelligente gli incentivi del Piano Transizione 5.0.
Ogni settimana pubblichiamo un articolo in cui affrontiamo i quesiti più frequenti che ci vengono posti dai clienti, alle prese con le dinamiche dei nuovi incentivi 5.0.
In questo nuovo articolo, approfondiamo il tema degli investimenti trainati dai progetti 5.0 in fotovoltaico, mettendo a fuoco:
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Il quarto articolo della rubrica 5.0 SMART sarà online mercoledì 27 novembre!
Ogni settimana pubblicheremo un articolo dedicato alle domande più comuni che riceviamo dai nostri clienti, alle prese con le sfide e le opportunità offerte dai nuovi incentivi 5.0.
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Pubblicata l'edizione 2024 del Bando per il sostegno a progetti di internazionalizzazione delle PMI e aggregazioni di PMI della Regione Emilia-Romagna finalizzato a favorire il rafforzamento della presenza delle imprese emiliano romagnole all’estero e a diversificare le destinazioni dell’export.
Prevista la concessione di un contributo a fondo perduto fino al 60% delle spese per progetti singoli e fino al 70% per progetti aggregati.
Il contributo massimo nel primo caso sarà di 40.000 euro mentre nel caso i progetti aggregati di 140.000 euro.
Sono ammessi progetti di internazionalizzazione che includano fino a due mercati esteri, con consulenze specialistiche e la partecipazione a un massimo di quattro fiere nei paesi obiettivo.
Scopri i dettagli e le modalità di partecipazione.
Sono stati pubblicati ulteriori aggiornamenti sulle modalità di presentazione delle domande riguardanti lìiniziativa "Voucher 3I" che offre un supporto concreto a startup e microimprese per l’acquisto di servizi professionali legati alla brevettazione di invenzioni industriali, con l’obiettivo di promuovere innovazione e competitività
A partire dalle ore 12:00 del 18 dicembre sarà possibile presentare le domande per il nuovo bando dedicato a startup e microimprese.