Regione Emilia Romagna: Contributi per progetti di ricerca ed innovazione per lo sviluppo di soluzioni finalizzate al contrasto dell’epidemia da COVID19

Dalla Regione Emilia Romagna un bando finalizzato a finanziare, con un contributo a fondo perduto fino all'80%, le imprese e i laboratori della Rete Alta Tecnologia che realizzino progetti di sviluppo e sperimentazione di soluzioni innovative per il contrasto all'epidemia COVID-19.

Previste due Azioni:

  • Azione 1.1.4 - destinata a piccole, medie e grandi imprese;
  • Azione 1.2.2 - destinata ai Laboratori di ricerca accreditati dalla Regione Emilia Romagna.  

Chi può richiedere il contributo

Possono fare richiesta di contributo per l'Azione 1.1.4:

  • Piccole, medie e grandi imprese  con sede legale o unità locale produttiva all’interno del territorio emiliano-romagnolo.

Possono fare richiesta di contributo per l'Azione 1.2.2:

  • Laboratori di ricerca accreditati dalla Regione Emilia Romagna. 

Cosa finanzia il bando

Il bando finanzia progetti di ricerca e sviluppo, concentrati su un arco di tempo di 6 mesi, finalizzati allo sviluppo e sperimentazione di soluzioni (prodotti e servizi) innovative per il contrasto all’epidemia di COVID-19, in grado di essere quindi rapidamente industrializzate ed adottate su scala adeguata alla domanda almeno regionale.

I progetti dovranno riguardare almeno uno dei seguenti obiettivi:

 

  • 1. Fornire mezzi di contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 e della più ampia famiglia di Coronavirus allo scopo di:
  • Prevenire focolai epidemici tra i pazienti e tra gli operatori sanitari;
  • Disporre di tecnologie diagnostiche rapide (ad esempio KIT diagnostici, diagnosi sierologica, ecc.), di minima invasività, in relazione con le autorità competenti e i diversi ambiti di applicazione;
  • Disporre di attrezzature evolute per adeguare i laboratori regionali a realizzare test di conformità e certificazioni su dispositivi medici e di protezione individuale;
  • Gestire, curare, monitorare in modo efficiente e sicuro pazienti infetti sia ospedalizzati che domiciliarizzati;
  • 2. Rendere disponibili soluzioni per utilizzare materiali già esistenti, sperimentare nuovi materiali e trattamenti superficiali per la realizzazione di dispositivi di protezione individuale, o comunque per ridurre il rischio di contaminazione attraverso il contatto con le superfici;
  • 3. Rendere disponibili soluzioni tecnologiche ed organizzative innovative in grado di ridurre il rischio di contaminazione e garantire la sicurezza delle persone sui luoghi di lavoro, sia in ambito produttivo che nel settore dei servizi. Tali soluzioni potranno essere basate sull’applicazione di tecnologie digitali per la realizzazione di servizi o di prodotti informatici ma potranno anche riguardare altri aspetti legati ad esempio alla sanificazione degli ambienti, o a dispositivi per favorire il distanziamento fisico o temporale delle persone negli ambiti di fruizione. Rientrano in questo ambito anche lo sviluppo di soluzioni innovative per favorire il lavoro a distanza.
  • 4.Rendere disponibili soluzioni tecnologiche innovative in grado di ridurre il rischio di contaminazione, garantire il distanziamento delle persone, gestire sistemi di monitoraggio della sicurezza in ambienti aperti al pubblico, con particolare attenzione ai luoghi dove vi è una significativa aggregazione di persone.
  • 5. Favorire la riconversione, anche parziale, di imprese verso la produzione di dispositivi di protezione individuale o comunque di prodotti e servizi volti alla gestione dell’emergenza, comunque limitatamente alle attività di ricerca, sperimentazione ed eventuale certificazione dei prodotti.

Le proposte dovranno riguardare lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni (prodotti o servizi) che possano immediatamente passare alla fase di produzione e commercializzazione al termine del progetto.

  • Sono finanziabili le attività di Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale.
  • I progetti dovranno prevedere un costo totale ammissibile non superiore a 150.000,00 euro e non inferiori a 10.000,00 euro.

Quali sono le attività e le spese ammissibili

Sono ammissibili le seguenti spese:

  • 1. Spese di personale, sia adibito ad attività di ricerca, progettazione, sperimentazione, sia adibito a funzioni di produzione, incluso personale ausiliario. Non sono ammissibili i costi per il personale impiegato in mansioni di carattere ordinario (ad es. segreteria, amministrazione, sicurezza, manutenzione ordinaria, ecc.), che rientrano fra le spese generali. Le spese di personale sono ammissibili sino ad un massimo del 50% delle voci di spesa da 2 a 5. Sono ammesse in questa voce le spese relative al personale a tempo determinato e indeterminato;
  • 2. Spese per l’acquisto o locazione di strumentazione scientifica ed impianti industriali, questi ultimi da utilizzare (anche parzialmente) a scopo sperimentale (incluso software specialistico ed hardware, di nuova fabbricazione), e necessari alla realizzazione del progetto e non riferibili al normale funzionamento del ciclo produttivo.

Le imprese che scelgono il regime di esenzione alle spese sono ammissibili limitatamente alla quota di ammortamento (o al costo della locazione) per la durata del progetto, e in proporzione all’uso effettivo delle attrezzature nell’ambito del progetto.

Le imprese che scelgono il regime De minimis è ammissibile la rendicontazione del 70% del costo storico del bene.

Per le attrezzature e impianti che non rientrano nella definizione di strumentazione scientifica sono ammissibili unicamente se il costo unitario sia superiore a 500,00 euro;

  • 3. Spese per l’acquisizione di servizi ad alto contenuto di ricerca scientifica e tecnologica, le competenze tecniche ed i brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da soggetti esterni, utilizzati esclusivamente per l’attività del progetto, inclusa l’acquisizione dei risultati di ricerca, di brevetti e di know-how, di diritti di licenza, nell’ambito di un’operazione effettuata alle normali condizioni di mercato, le spese per l’utilizzo di laboratori di ricerca o di prova. Sono ammissibili anche le spese per test di conformità e certificazioni di prodotto, qualora obbligatorie per la messa in produzione del prodotto. Non sono ammesse le consulenze a carattere ordinario di tipo fiscale, legale, amministrativo, contabile, o chiaramente legate alla industrializzazione, al marketing e alla comunicazione;
  • 4. Spese sostenute per la costruzione di macchinari prototipali fisicamente riscontrabili (impianti pilota, macchinari, robot, linee produttive sperimentali …). In questa voce sono inclusi componenti, semilavorati, materiali commerciali, e loro lavorazioni tutti riferiti alla costruzione di tali prototipi e/o impianti pilota. Tali spese, data la loro natura, si riferiscono unicamente ad attività di sviluppo sperimentale. Sono comunque esclusi i costi dei materiali minuti necessari per la funzionalità operativa, quali, a titolo esemplificativo, attrezzi di lavoro, minuteria metallica ed elettrica, articoli per la protezione del personale, e comunque componenti, semilavorati, materiali commerciali il cui costo unitario sia inferiore a 100,00 euro;
  • 5.Costi per materiali di consumo utilizzati durante le prove necessarie allo sviluppo del progetto o per l’attività di sperimentazione del prototipo in via di realizzazione e comunque strettamente necessari all’attività di ricerca per una percentuale massima del 20% della somma delle voci di spesa da 1 a 4;
  • 6. Spese generali (costi indiretti), calcolate in misura forfetaria del 15% della voce di spesa 1.

Misura del contributo 

Il contributo massimo erogabile è pari a 120.000,00 euro.

Nel caso il beneficiario scelga il Regolamento 1407/2013 (de minimis), il contributo è concesso nella misura massima dell’80%.

Nel caso il beneficiario opti per l’art. 25 del Regolamento (UE) n. 651/2014 (esenzione) il contributo è concesso:

  • 50% per grandi imprese, 60% per le medie imprese e 70% per le piccole imprese per il progetto o la parte di progetto che rientra nella definizione di ricerca industriale;
  • 25% per le grandi imprese, 35% per le medie imprese e 45% per le piccole imprese per il progetto o la parte di progetto che rientra nella definizione di sviluppo sperimentale.

Modalità di presentazione

La domanda di contributo potrà essere presentata nel periodo compreso tra le ore 10.00 del 27/04/2020 e le ore 13:00 del 30/06/2020.

Al raggiungimento della soglia dei 5.000.000 di richiesta del contributo lo sportello verrà temporaneamente chiuso, e potrà successivamente riaprire in seguito alla valutazione delle domande, coerentemente con le risorse non ancora concesse e impegnate o per risorse aggiuntive messe a disposizione.

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La Regione aderisce all’accordo in relazione a tutti gli strumenti finanziari propri: dai fondi di prestito agevolato ai finanziamenti sostenuti dai fondi di garanzia. Tutti i beneficiari di strumenti finanziari attivati dalla Regione potranno scegliere se aderire o meno alla moratoria e continuare a pagare quindi solo gli interessi dovuti.

La Regione Emilia Romagna, in risposta all’emergenza sanitaria Covid19 e con l’intento di favorire la ripresa del sistema produttivo regionale, ha approvato e finanziato, con un primo stanziamento di 10 milioni di euro, un bando finalizzato all’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese e dai professionisti del territorio dell’Emilia-Romagna che richiedano dei finanziamenti. 

 

Con il Decreto n. 20 del 27 febbraio 2020 del Presidente della Regione Emilia Romagna, il termine di presentazione delle domande di contributo a favore di privati e imprese, che hanno subito danni dagli eventi calamitosi verificatisi nei mesi di maggio, giugno e novembre 2019, in Emilia Romagna è stato prorogato alle ore 23:59.59 di lunedì 4 maggio 2020.  

Fino al 2 marzo 2020 i privati e le imprese che hanno subito danni a seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito l' Emilia Romagna nel 2019, possono presentare domanda di contributo.

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Prevista la concessione di un contributo a fondo perduto fino al 60% delle spese per progetti singoli e fino al 70% per progetti aggregati.

Il contributo massimo nel primo caso sarà di 40.000 euro mentre nel caso i progetti aggregati di 140.000 euro.

Sono ammessi progetti di internazionalizzazione che includano fino a due mercati esteri, con consulenze specialistiche e la partecipazione a un massimo di quattro fiere nei paesi obiettivo.

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