Care lettrici e cari lettori della Rubrica 5.0 di Esclamativa ben ritrovati.
Il 10 Aprile u.s. sono state pubblicate le tanto attese FAQ del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che hanno riservato preziosi spunti su differenti tematiche.
Alle FAQ precedenti sono state aggiunte 6 ulteriori domande che includono:
Ci siamo presi qualche giorno per verificarne approfonditamente il contenuto e abbiamo deciso di incentrare questo nuovo articolo sul tema più “scottante”: come si applica la procedura semplificata nel caso di sostituzione di macchinari interamente ammortizzati da almeno 24 mesi alla data di presentazione della comunicazione di accesso al beneficio.
Il riferimento è al comma 9-bis dell’articolo 38 introdotto con la nuova Legge di Bilancio del 29 dicembre 2024, relativo ai beni obsoleti e la risposta del Ministero punta l’accento su differenti casistiche che andremo ad analizzare evidenziandone gli aspetti principali.
Riassumiamo di seguito i punti essenziali della FAQ che risolvono subito alcuni importanti dubbi:
Quanto definito dalla risposta del Ministero dell’Industria e del Made in Italy consente di evitare calcoli e valutazioni relativi a beni di cui spesso non sono più presenti i dati (schede tecniche e caratteristiche) e facilita notevolmente il processo di analisi. I beni potranno rimanere nella disponibilità dell’impresa e non sarà obbligatorio rottamarli.
Nello specifico presentiamo e analizziamo gli esempi proposti dalle FAQ.
Esempio 1 – Sostituzione singolo bene obsoleto
Il primo esempio tratta la sostituzione di un bene che ha terminato il periodo di ammortamento da più di 24 mesi e che quindi ha le caratteristiche per accedere alle agevolazioni del comma 9-bis dell’articolo 38. Ad esempio un centro di lavoro A viene sostituito con un centro di lavoro B, con Potenza Nominale (PN) o di targa pari a 20 kW. Considerando un fattore di assorbimento della potenza f_a pari a 0,8 ed un tempo ciclo per svolgere la lavorazione pari a 300 secondi, il consumo del bene B per un singolo ciclo sarà pari:
Il consumo del vecchio bene viene quindi calcolato tralasciando le caratteristiche tecniche dello stesso e il tempo ciclo precedente, ma “solamente” dividendo il Consumo B ciclo per 0,95
Considerando la produttività annua del bene oggetto dell’investimento sarà possibile definire il RISP assoluto in TEP e il Risp percentuale che sarà esattamente pari al 5%.
Si ricorda che ogni impresa è comunque libera di affrontare il calcolo in modo “tradizionale” se si decidesse e si fosse in possesso delle caratteristiche per accedere alle aliquote superiori al 35% garantita per la casistica dei beni obsoleti.
Esempio 2 e 3
Successivamente la FAQ affronta altri due casi, il caso 2 riguardante la sostituzione di due beni obsoleti e di un bene non obsoleto, ed infine il caso 3, che descrive una situazione in cui sono presenti interventi su più linee di produzione e quindi il calcolo dovrà essere affrontato a livello di unità produttiva. Quest’ultimo è più complesso e frutto delle considerazioni del caso 2, per cui ci concentreremo sul secondo.
Figura 1 FAQ 4.24, caso di più beni su un'unica linea di produzione
L’impresa in questione acquisterà o ha già acquistato tre beni, in sostituzione di un forno e una pressa (obsoleti) e un robot, non rientrante nella casistica del comma 9-bis.
Il calcolo viene impostato come di seguito:
Il consumo della linea è dato dalla somma dei consumi dei beni e di conseguenza il risparmio è calcolato paragonando i valori ottenuti in fase ex ante e con quelli in fase ex post.
Per farlo si terrà conto della producibilità annua della linea di produzione e degli indicatori di prestazione
I valori corrispondenti alle colonne potenza e tempo ciclo in fase ex ante non vengono considerati perché i beni sono classificabili come obsoleti. Il Robot viene trattato come da Circolare Operativa in caso di bene che non abbia terminato il periodo di ammortamento da almeno 24 mesi.
Dopo l’individuazione della variabile operativa e il calcolo degli indicatori di prestazione, nella casistica messa in evidenza dalla FAQ il RISP% ottenibile è pari al 5,05%, che permetterebbe all’impresa di accedere al 35% di credito d’imposta.
Ma la domanda che ci sentiamo di porre è: Se il Robot non fosse stato sostituito con un bene molto più performante dal punto di vista dei consumi o se semplicemente non fosse stato sostituito come andrebbe impostato il calcolo?
Se infatti consideriamo l’esempio precedente senza sostituire l’ultimo bene e mantenendo nel calcolo lo stesso valore di consumo, i kWh del ciclo ex post sarebbero pari a
0,0139 + 0,7500+2,7500+0,0133= 3,53 kWh
Tale valore non comporterebbe un risparmio della linea superiore al 5%, quindi il risparmio dei beni obsoleti dovrebbe essere modulato per ottenere il 5% della linea? Andrebbero fatte considerazioni ulteriori?
A questi quesiti ci sentiamo di rispondere, in via prudenziale come siamo soliti fare, che al momento la sostituzione di un bene obsoleto con un nuovo bene senza ulteriori interventi, è possibile solo e soltanto se il processo produttivo sia composto esclusivamente da quell’unico bene oggetto di investimento.
La sostituzione comporterebbe un risparmio del 5% calcolato come da comma 9-bis e si raggiungerebbe il limite imposto dalla normativa.
Nonostante qualche dubbio, le ultime FAQ segnano un altro passo importante verso la possibilità di affrontare ulteriori casistiche con chiarezza, sempre nell’ottica che il “Piano Transizione 5.0” sia una possibilità concreta per tutte le imprese italiane.
Non perdete il prossimo articolo della Rubrica 5.0 Smart, che sarà dedicato al tema dei veicoli mobili non stradali, tipologie, caratteristiche e come agevolarli.
Articolo a cura dell’ Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza di Esclamativa
Scrivici i tuoi contatti e uno dei nostri consulenti ti guiderà nell' individuazione dei contributi per i tuoi investimenti aziendali!
La Regione Emilia-Romagna ha stanziato stanziato 20 milioni di euro per sostenere progetti di economia circolare da parte di imprese e soggetti economici attivi sul territorio regionale, nell’ambito del PR FESR 2021–2027.
Il bando è rivolto a imprese iscritte al REA, incluse PMI e, per alcuni interventi, anche grandi imprese che gestiscono servizi pubblici locali.
Finanziati interventi volti a riqualificare e/o riconvertire l’attività produttiva.
Il contributo è a fondo perduto, con due modalità:
in regime de minimis: fino al 40% delle spese ammissibili, per un massimo di 300.000 euro;
in regime di esenzione: fino al 45% per le PMI e fino al 35% per le non PMI, con un tetto massimo di 500.000 euro.
Sono previste premialità (+5%) in alcuni casi.
Le domande possono essere presentate dal 26 maggio al 26 giugno 2025. La selezione avverrà con procedura valutativa a graduatoria.
Il 10 aprile 2025 il MIMIT, insieme al GSE, ha aggiornato le FAQ sul Piano Transizione 5.0.
Quattro nuove risposte e tre revisioni portano il totale a 42 FAQ. Le principali novità vertono sulle semplificazioni procedurali per la verifica della riduzione dei consumi energetici nel caso della sostituzione dei beni obsoleti, anche acquisiti in leasing, la cumulabilità tra autoproduzione a distanza e CACER, il registro dei pannelli fotovoltaici, il calcolo del fabbisogno energetico e le condizioni di cumulabilità con altre agevolazioni.
Il GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano ha pubblicato un bando per sostenere le imprese turistiche locali che vogliono investire nella riqualificazione e diversificazione della propria offerta.
Possono partecipare microimprese e PMI del settore ricettivo. Il contributo a fondo perduto copre dal 40% al 60% delle spese, per progetti compresi tra 50.000 e 250.000 euro.
Le domande sono già aperte e vanno presentate entro il 30 giugno 2025, tramite la piattaforma SIAG. Bando a graduatoria
Tutti i dettagli nella news