La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino al 2031 il credito di imposta ricerca e sviluppo, che dal 2023 vedrà calare la percentuale del beneficio dal 20% al 10% con un tetto di 5 milioni di euro ed ha confermato, fino al 2025, i crediti di imposta per le attività di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica.
L'incentivo, introdotto con la Legge di Bilancio 2020 e successivamente prorogato al 31 dicembre 2022 dalla Legge di Bilancio 2021, si articola in quattro crediti di imposta, diversamente modulati, con regole comuni e spese ammissibili parzialmente differenziate.
In particolare, è possibile distinguere i seguenti incentivi:
Per il credito d'imposta ricerca e sviluppo è prevista una percentuale di beneficio del:
Per il credito d'imposta innovazione tecnologica è prevista una percentuale di beneficio del:
Per il credito d'imposta innovazione tecnologica, finalizzata all'innovazione digitale 4.0 o alla transizione ecologica è prevista una percentuale di beneficio del:
Per il credito d'imposta design ed ideazione estetica è prevista una percentuale di beneficio del:
Le imprese possono beneficiare del credito d'imposta ricerca e sviluppo per le attività di ricerca e sviluppo che perseguono un progresso o un avanzamento delle conoscenze o delle capacità generali in un campo scientifico o tecnologico e non già il semplice progresso o avanzamento delle conoscenze o delle capacità proprie di una singola impresa.
Sono agevolabili con il credito d'imposta ricerca e sviluppo:
Le imprese possono beneficiare del credito d'imposta innovazione tecnologica per le attività di innovazione tecnologica, i lavori, diversi da quelli di ricerca e sviluppo, finalizzati alla realizzazione di prodotti (beni e servizi) o processi di produzione nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa.
Le imprese possono invece beneficiare del credito d'imposta innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica per:
Sono agevolabili con il credito d'imposta innovazione tecnologica, anche finalizzata all'innovazione digitale 4.0 e alla transizione ecologica:
Le imprese possono agevolare con il credito d'imposta design ed ideazione estetica le attività innovative, diverse da quelle svolte nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica, finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali; si intende pertanto qualsiasi oggetto industriale o artigianale, compresi i componenti di prodotti complessi, gli imballaggi, le presentazioni, i simboli grafici e caratteri tipografici.
Per le imprese operanti nel settore dell’abbigliamento e negli altri settori nei quali è previsto il rinnovo a intervalli regolari dei prodotti, sono considerate attività ammissibili al credito di imposta, i lavori relativi alla concezione e realizzazione di nuove collezioni o campionari che presentino elementi di novità rispetto alle collezioni e ai campionari precedenti con riguardo ai tessuti o ai materiali utilizzati, alla loro combinazione, ai disegni e alle forme, ai colori o ad altri elementi rilevanti, con esclusione dei lavori finalizzati al semplice adattamento di una collezione o campionario esistente. Resta agevolabili la sola fase precompetitiva che termina con la realizzazione dei campionari non destinati alla vendita.
Sono agevolabili con il credito d'imposta design ed ideazione estetica:
Il credito d’imposta spettante è utilizzabile esclusivamente in compensazione con il modello F24 in 3 quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, a condizione che sia stata rilasciata l’apposita certificazione attestante l’effettivo sostenimento delle spese.
Per quanto riguarda gli adempimenti documentali, la disposizione normativa richiede la redazione e conservazione di una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione.
La Legge di Bilancio 2022, proroga il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 fino al 2025 mentre, a partire dal 2023, scompare il credito d’imposta sui beni strumentali nuovi non aventi le caratteristiche di Industria 4.0.
Le regole applicative sono le stesse già introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 e questo consente alle imprese di continuare ad utilizzare le regole già in essere, necessarie per effettuare tutti gli adempimenti richiesti per fruire del beneficio.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino al 2031 il credito di imposta ricerca e sviluppo, che dal 2023 vedrà calare la percentuale dal 20% al 10% con un tetto di 5 milioni di euro ed ha confermato fino al 2025 i crediti di imposta per le attività di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica.
Il MASE ha definito i criteri e le modalità per la fruizione del credito d'imposta per l’acquisto di prodotti e di imballaggi provenienti da materiali di recupero.
L'agevolazione è concessa nella misura del 36% delle spese ammissibili, ed è fruita sotto forma di credito d'imposta. L'agevolazione massima concedibile per il soggetto beneficiario, nell'ambito di ciascuno dei due sportelli, 2024 e 2025, non può, comunque, eccedere l'importo annuale di 20.000,00 euro.
La Regione Umbria promuove un nuovo bando per sostenere lo sviluppo di Micro, Piccole e Medie imprese favorendone i percorsi di innovazione di prodotto, di processo, attraverso il sostegno all’acquisizione di Servizi di consulenza finalizzati all’avvio/proseguimento di percorsi volti a favorire la transizione ecologica, sociale e di governance.
Il contributo è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto nella misura del 50% per un importo massimo di contributo concedibile pari a 22.500,00 euro.
La Regione Umbria promuove un nuovo bando per supportare il processo di digitalizzazione delle micro e piccole imprese umbre sostenendo l’adozione da parte delle stesse di soluzioni digitali diffuse e trasversali idonee ad aumentarne l’efficienza e la competitività.
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto concesso a copertura di una quota delle spese ammissibili sostenute dal beneficiario, variabile in base alle dimensioni dell’impresa.