Credito d'imposta investimenti: prorogati i termini per la conclusione degli investimenti “prenotati” entro il 31 dicembre 2021

A seguito dell'esame da parte delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera degli emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe, è stato approvato un emendamento che proroga di 6 mesi - dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 - il termine per la conclusione degli investimenti “prenotati” entro il 31 dicembre 2021.
 
In virtù della proroga introdotta per gli investimenti “prenotati” entro il 31 dicembre 2021, che saranno conclusi entro il 31 dicembre 2022, continueranno a essere applicate le aliquote del credito di imposta in vigore nel 2021, più vantaggiose rispetto a quelle del 2022.
 
Nello specifico, per i beni materiali e immateriali ordinari non 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2021, il credito di imposta è riconosciuto nella misura:
 
  • del 10% del costo (15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile), nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali, anzichè il 6% previsto per il 2022.
 
Per i beni materiali 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2021, il credito di imposta, invece, è riconosciuto nella misura del:
 
  • 50% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, anzichè 40% previsto per il 2022;
  • 30% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro, anzichè 20% previsto previsto per il 2022;
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.
 
Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, la proroga non ha alcuna rilevanza in quanto anche nel 2022 è confermata l’aliquota del 20%, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a un milione di euro.
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La Legge di Bilancio 2022, proroga il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi 4.0 fino al 2025 mentre, a partire dal 2023, scompare il credito d’imposta sui beni strumentali nuovi non aventi le caratteristiche di Industria 4.0.
Le regole applicative sono le stesse già introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 e questo consente alle imprese di continuare ad utilizzare le regole già in essere, necessarie per effettuare tutti gli adempimenti richiesti per fruire del beneficio.

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