Pubblicate dall’Agenzia dell’Entrate in data 17/03/21 le risposte a due quesiti inerenti alle attività ammissibili al credito d’imposta ricerca e sviluppo nel settore dell’industria alimentare.
Si tratta di un credito d’imposta previsto per le imprese di tutti settori, che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo.
L’Agenzia delle Entrate ha dichiarato l’obbligatorietà degli accertamenti di natura tecnica, relativamente alla riconducibilità di specifiche attività aziendali tra quelle accreditabili, che involgono l’esclusiva competenza del Ministero dello Sviluppo economico.
Relativamente al settore dell’industria alimentare, più nello specifico riguardo il settore della ristorazione e della gastronomia, le attività ammissibili al credito d’imposta devono in generale rientrare nel quadro dello sviluppo di un nuovo prodotto o procedimento, della riformulazione di prodotti o procedimenti esistenti che sono in ogni caso proiettati al superamento di ostacoli di carattere scientifico e/o tecnologico non superabili sulla base delle conoscenze e tecnologie già disponibili.
Le attività ammissibili al credito d’imposta possono essere delineate, per esempio, come:
Escluse sono invece quelle attività che pur lanciando un nuovo prodotto o modificandone uno già esistente non prevedono la risoluzione di un problema di carattere scientifico e/o tecnologico non superabile sulla base delle conoscenze e tecnologie già presenti nel settore. Alcuni esempi:
PNRR: al via il sottoinvestimento 7.1 per sostenere la transizione ecologica e la sostenibilità produttiva
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